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Il 16 Novembre


L’autunno posava sfiancato le sue spoglie,

cedendo il passo al compagno incupito.

Fissandomi, tenebroso e smarrito,

s’inerpicava al di là delle mie noie.

Lo scorsi un giorno, nel nero della foresta,

ove la voce sua si fa sibilante e grottesca.

Carezzava un coniglietto col suo sguardo ombroso,

era una candida creatura, dal manto di velluto,

sui riccioli d’autunno saltellava radioso,

e nei suoi piccoli occhiettini era tessuto

il riflesso d’un amore soave e prezioso.

Esili zampette, un bianco ciuffetto,

orecchie vispe, un musetto perfetto.

Balzandomi incontro, saltò sul mio petto

sentì il suo calore, nel mio gelido tormento,

ed ogni ansia e dolore sì tramutò in speranza

si sfaldò, origine d’una danza che avanza in me

mi acquieta, mi da forza, riduce la distanza

fra ciò che sono e l’angelo di cui hai bisogno

per custodire te, renderti orgoglio

schermarti delicatamente tra foglie d’acanto

Avvolgimi dentro te soltanto.

Potessi riempirmi di te,

diverrei ciò che sono sempre stato.


Dedicato a Francesca ♡